Serie B Open Femminile
Palla Tamburello Open - Female

L’attività femminile 2021 il resoconto generale del consigliere federale Alessandra De

04/08/2021

L’attività femminile ha regalato grandi emozioni in questo campionato da poco concluso con le finali scudetto di Cavalcaselle. l primo campionato post pandemia COVID ha visto il trionfo del Mezzolombardo in serie A e del Ceresara in B. Sull’ campionato appena terminato abbiamo fatto un resoconto finale con la responsabile del settore femminile Alessandra De Vincenzi. Queste le dichiarazioni della consigliera federale.

Articolo di Franco Longo - Foto di Irene Tonidandel

Quest’anno la grande vittoria per il tamburello e’ stata la ripartenza, non era scontata. A tuo giudizio, cosa avrebbe potuto significare un altro anno senza campionati

Assolutamente è stata una vittoria di tutti aver ripreso l’attivita agonistica. Un altro anno fermi avrebbe portato ad un incremento dell’abbandono, soprattutto nelle categorie giovanili. Gli atleti potevano avvicinarsi ad altre discipline o non praticare affatto sport.

 

Entrando nel merito dell’attività agonistica come mai nel femminile si è deciso di non fare retrocessioni e play out?

Semplicemente per tornare ad un campionato ad otto squadre nel 2022 e ampliare così il campionato di serie A.

 

L’incremento delle squadre partecipanti e’ uno dei modi per far crescere il movimento ?

Il passaggio dalla serie B alla A e’un viatico per la crescita delle giocatrici come atlete e come gruppo, ma l’unico modo per incentivare la crescita del movimento passa dall’attività giovanile. Se si amplia la base di giovani abbiamo speranza che negli anni possano continuare a praticare il tamburello fino ad arrivare a giocare in serie A ai massimi livelli. Altra strada non c’è. Come federazione stiamo sperimentando un progetto pilota in Piemonte che si chiama Circuito Giovani Promesse che premia (anche economicamente) le società che partecipano ad eventi giovanili organizzati dalle società stesse o dalla Federazione locale attraverso i comitati. Stiamo avendo ottimi riscontri e spero che il prossimo anno questo progetto possa prendere piede in tutta Italia. 

 

Si parla molto di giovani come farli avvicinare al tamburello e come farli crescere. Quest’anno nel femminile in serie B la squadra del Cereta, composta in prevalenza da ragazze di 15 anni ha ben figurato contro Ceresara ed eliminato il Tuenno nei play off .Nella tua veste di responsabile del settore femminile, cosa vuol dire sapere che ragazze di soli 15 anni sono già pronte per giocare in serie A e B?

E’una bella iniezione di speranza. Ho visto giocare le ragazze del Cereta nella finale scudetto ed ho visto un grande potenziale in tutte loro. Negli anni scorsi avevo visto altre realtà. Tutto questo e’ la conferma che quando una società crede davvero nel tamburello e si circonda di collaboratori validi e motivati si può arrivare in alto. Poi sta alle ragazze impegnarsi per migliorare e crescere perché a 15 anni si è appena all’inizio. 

 

Parlando delle finali scudetto che ambiente hai trovato a Cavalcaselle e come giudichi l’organizzazione dell’evento?

Un plauso alla società del Cavalcaselle per l’organizzazione perfetta in ogni minimo dettaglio.

 

Parlando della finale scudetto di serie A, dove era impegnata la tua squadra che idea ti sei fatta della gara.

Abbiamo sofferto la tensione della partita purtroppo in modo negativo quando invece altre volte nelle difficoltà abbiamo trovato le motivazioni per gettare il cuore oltre l’ostacolo e dare il meglio. E’stata comunque una gara molto combattuta con scambi belli ed avvincenti. Credo che il pubblico si sia divertito. 

 

Quest anno avete fatto soffrire il Mezzolombardo, ma alla fine avete conquistato solo un punto. Credi che al momento la squadra trentina abbia qualcosa in più?

Il Mezzolombardo è una squadra completa in ogni ruolo con valide alternative sia in campo sia in panchina e sono un gruppo molto motivato. Sono belle da vedere. Noi non abbiamo alternative e abbiamo una ragazza giovane da far crescere. Ogni partita è occasione di crescita e questo con l’organico che abbiamo era l’obiettivo primario della società. 

 

La stagione non è ancora finita. A breve ci sarà la Coppa Italia, che Tigliolese vedremo e cosa avete imparato dalla finale scudetto persa contro il Mezzolombardo?

In ogni partita si impara qualcosa il più e farne tesoro alla prima occasione. Spero che lasceremo a casa la paura di vincere e metteremo in borsa la voglia di vincere.